Quanto inquina il nostro cane?

Anche Amerigo voleva dare il suo contributo alla campagna di sensibilizzazione di Greta Thunberg, forse perché a lui le treccine bionde piacciono, o semplicemente perché Greta ha ragione.

Il modo più giusto per migliorare è capire dove si sbaglia, per questo abbiamo deciso che prima di tutto è necessario sapere in cosa i nostri amici a quattro zampe non sono “sostenibili”.

Non siamo bravi con i numeri, nemmeno ci piacciono troppo, ma vi lasciamo un dato solo:

LA POPOLAZIONE MONDIALE DI CANI (E GATTI) INQUINA QUANTO 13,5 MILIONI DI AUTOMOBILI.

A cosa è dovuto l’impatto negativo dei pet sull’ambiente?

L’ALIMENTAZIONE

Innanzitutto i nostri cani sono responsabili di gran parte del consumo di alimenti di origine animale. I principi della sostenibilità sono più o meno gli stessi che si utilizzano per l’alimentazione umana.

Ovviamente qui si fa riferimento all’inquinamento dovuto al consumo di acqua, energia e suolo per la produzione del cibo animale, dall’allevamento degli animali destinati all’alimentazione al packaging della confezione che ci portiamo a casa. Quindi inutile farvi la solita ramanzina sul consumo di ossigeno e sulla produzione di CO2, sull’effetto serra e su Leonardo Di Caprio.

Ma allora cosa possiamo fare? Innanzitutto nessuno vi sta dicendo di far diventare vegano il vostro cane, ma sarebbe corretto variare la sua alimentazione (essendo lui un onnivoro), variando il suo menu e incrementandolo di vegatali, cotti e/o crudi, che per altro sono anche fonte di vitamine e sali naturali.

Possiamo anche usare prodotti che rispettino l’ambiente, ovvero usare crocchette (o carni) provenienti da allevamenti che non facciano uso di ormoni o da animali catturati con metodi sostenibili. Anche qui i principi sono gli stessi dell’alimentazione umana. Leonardo Di Caprio docet…

Mi sembra doveroso fare un appunto: “CRUELTY FREE”, lo sapete cosa significa?

A volte, lo si legge sulle confezioni di prodotti di make up, di igiene personale o della casa, ma lo si legge anche su prodotti della pet care o su scatolette di cibo o sacchi di crocchette.

Vuol dire che per quel prodotto non sono stati condotti test cruenti ed invasivi su alcun tipo di animale al fine della sua produzione.

Queste attenzioni potrebbero anche far bene al vostro amico, considerando che il cibo ritenuto sostenibile potrebbe prevenire l’insorgenza di allergie o intolleranze alimentari, o resistenza ai farmaci o altre mille cose che non sto qui a dirvi.

FECI NON RACCOLTE

Mi sembra scontato sottolineare che raccogliere le feci del proprio cane è prima di tutto una questione di educazione e civiltà. Ma se non ve ne frega niente del prossimo che pesterà la cacca del vostro adorato cuore di mamma, mettetela sul piano ambientale.

Le feci non raccolte sono un agente inquinante per acque e ambiente a causa di batteri e agenti che possono essere dannosi anche per noi umani.

Vi ricordate quando a scuola vi hanno spiegato le fasi della materia, era scienze vero? Le feci sono in grado di inquinare in fase solida (si seccano e polverizzano e restano nel terreno), in fase liquida (con la pioggia scendono nella falda) e in fase gassosa (restano nell’aria che respiriamo).

Metteteci pure la coprofagia, ovvero l’abitudine che hanno alcuni cani di mangiare le feci proprie e/o di altri cani, e non solo. Avete idea di quanti batteri, vermi o altre robette ci sono nelle feci? Avete idea di che ricco pasto si farà quel cucciolo? Per non parlare dello schifo di riportarlo sul vostro divano…

Allora che si fa? Si raccoglie!

Magari in sacchetti biodegradabili, che potete buttare nel compost. Oppure se vi sentite a livello pro, potreste trasformarli in fertilizzante.

ATTACCHI ALLA FAUNA

Non dimentichiamo che il nostri caro amico è pur sempre un lupo e, come tale, nasconde istinti predatori.

La maggior parte dei padroni ha pronunciato la frase “NON LO FAREBBE MAI” e, senza ammetterlo, sa perfettamente che anche il nostro tenerocuorepeloso ha un omicidio sulla sua fedina penale.

Soprattutto chi come noi alleva cani da caccia, sa che istinto predatorio hanno.

Vi faccio un esempio: L’Isola delle Iguane, nell’Oceano Pacifico è molto amata dai turisti che vanno lì proprio per ammirare questi rettili. Però pochi sanno che negli ultimi decenni la popolazione canina ha decimato quella delle iguane che non erano abituate a difendersi da questa predazione.

Ovviamente di tutto questo i nostri amici sono attori inconsapevoli, quindi spetta a noi cercare di ridurre al minimo l’impatto che loro hanno sul nostro Pianeta.

Sperando che Greta sia orgogliosa di noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *